sabato 23 marzo 2013

Misteri fuori scena

Nel corso degli anni si sono verificati degli eventi che hanno portato a sostituzioni, distruzioni ed a donazioni di preziosi e bellissimi Misteri, che vi elencheremo qui di seguito.







L'Ultima Cena



Opera del Maestro Bruno di Lecce, eseguita nel 1945 su commissione di Stefano Martinelli, titolare di una piccola impresa calzaturiera a Valenzano, in ringraziamento per la nascita del figlio Giuseppe. Inizialmente ubicato in via Cavata, in processione questo Mistero era addobbato con pane, vino, pesce e fiori freschi di campo; era affidato a otto portatori, più altrettanti per il cambio, e a quattro ancelle, tutti vestiti color celeste.

Nel 1952 Stefano emigra in Venezuela e, successivamente, viene raggiunto dalla moglie, Maria Marino, dalla figlia Maria e, nel 1957, dal figlio Giuseppe; il Mistero venne allora affidato all'unica figlia rimasta a Valenzano, Rosalba, la quale continua la pia tradizione di famiglia. Nel 1958, per interessamento del maresciallo Trifone De Santis, Stefano Martinelli incarica del restauro del gruppo statuario lo Stesso Maestro Bruno, il quale accetta e fa trasportare il Mistero nel suo laboratorio.

Poco tempo dopo, Stefano, per curarsi da una grave malattia, rientra in Italia con la sua famiglia; ma nel 1961 muore. Gli eredi invano sollecitarono il Maestro Bruno per la restituzione del loro Mistero; informati della distruzione dello stesso per ingiustificabili motivi, citano in giudizio il Bruno, il quale perde la causa ed è tenuto a risarcire la famiglia Martinelli della perdita del loro Mistero, sborsando la cifra di trentamila lire.

Il Mistero non è stato più ricostruito da questa famiglia, ma è stato sostituito da uno nuovo nel 1970, per mano dello stesso Maestro Bruno e per conto della famiglia Lanera, attuale proprietaria del gruppo "L'Ultima Cena" (cfr. L'Ultima Cena).





Gesù alla Colonna


Appartenente alla Famiglia Filipponio, attualmente trasferitasi a Capurso (Ba). Si tratta di una discreta opera in cartapesta, di ignoto artista. La datazione dell'opera la si può far risalire all'anno scolpito sui flagelli metallici delle forcelle, che riportano l'anno 1875. Il Mistero è stato sostituito da uno nuovo solo nel 1999, per la devozione della famiglia Manzari (cfr. Gesù alla Colonna).




Gesù caricato della Croce





 
Opera di modestissima fattura; si tratta probabilmente di un pesante e cattivo restauro effettuato su una precedente statua tardo ottocentesca di ignoto artista. I primi committenti di cui si ha memoria furono i coniugi Antonio Guerra e Maria De Bellis. In processione il Cristo indossava una tunica di tessuto rosso. Dopo il trasferimento a Roma del ramo maschile della famiglia negli anni '80, il Mistero non uscì più in processione. Per interessamento di un nipote e di un suo amico, è stato restaurato e dagli inizi degli anni '90 ha iniziato a prendere parte alla processione serale del Venerdì Santo a Ceglie del Campo (Ba), luogo di residenza dei citati benefattori.

Il Mistero è stato sostituito a Valenzano da uno nuovo nel 1993, per volontà della famiglia Barone, attuale proprietaria del gruppo "Gesù caricato della Croce" (cfr. Gesù caricato della Croce).






Il Calvario


Foto Nicola Guerra















Opera in cartapesta, si presume di epoca settecentesca e di scuola napoletana: costituiva il più antico dell'intera processione. Fu eseguita su commissione della famiglia Pantaleo. 



La particolarità del vecchio Calvario consiste nel fatto che esso sia vuoto internamente e quindi la tecnica di realizzazione utilizzata può contemplare solo due ipotesi: la prima è quella che vede la modellatura della cartapesta dall'"interno", come avviene con i carri allegorici di Carnevale. Tecnica da scartare, almeno a giudicare dalla delicattezza del volto. La seconda ipotesi, più accreditata e verosimile, è quella che vede la realizzazione del Calvario in cartapesta risultante da un calco effettuato su un'altra scultura, probabilmente di epoca settecentesca (verosimilmente da un Crocifisso di Nicolantonio Brudaglio di Andria o, ma meno probabile, da un Crocifisso di Giacomo Colombo).

Francesco Sicoli, fu Giuseppe e fu Antonia De Toma, ereditò il Mistero dallo zio della madre, il sacerdote don Giovanni Pantaleo, fu Marino. Sicoli, non avendo eredi e volendo sistemare prima del suo decesso il Santissimo Crocifisso, per le contrarietà avute con l'Arciprete di Valenzano, don Domenico Labellarte, decise di non lasciarlo a Valenzano, ma di donarlo all'Oratorio di Maria Santissima Ausiliatrice di Turi, il 20 Aprile 1964, nelle mani del Direttore dello stesso Oratorio, don Giovanni Cipriani.

Il Trasferimento avvenne in piena notte, per non destare le ire dei valenzanesi, devotissimi a questo magnifico Calvario. La donazione comprese l'intero corredo da processione.

Inizialmente la statua venne collocata in uno stipo a vetri, in attesa della definitiva collocazione sull'altare appositamente dedicato nella chiesa. Il donante impose l'uscita in processione in occasione della Festa dell'Esaltazione della Croce, il 14 settembre, e ciò avvenne già a partire dal 1965 (attualmente la processione del Calvario a Turi è fatta il 25 Settembre).

Sicoli, infine, nominò dei coadiutori del Rettore dell'Oratorio, nelle persone di Lorenzo Susca, Denato Tito e Vincenzo Rossi di Turi, dei coniugi Siciliano e del Maresciallo Trifone De Santis di Valenzano. Quest'ultimo cercò ripetutamente negli anni successivi, ma invano, di far rientrare il Mistero a Valenzano, rivolgendosi a ben tre Vescovi.

Il Mistero è stato sostituito nella processione del Venerdì Santo di Valenzano solo nel 1970, ad uno nuovo dello stesso soggetto, per grazia ricevuta della famiglia Di Venere (cfr. Il Calvario).

 



La Presentazione della Croce















Pregevole gruppo scultoreo, commissionato nel 2006 dalla famiglia Abbinante, uscì in processione l'unico anno nel 2007.
Era composto da Gesù, con la tunica rossa e le mani legate; da un Giudeo, che presentava, appunto, la Croce.
Fu realizzato originariamente per la processione serale del Venerdì Santo a Ceglie del Campo (Ba), dove avrebbe dovuto sfilare. Per motivi personali, tuttavia, il gruppo, alla fine, fu destinato ad accodarsi ai precedenti Misteri della processione del Venerdì Santo di Valenzano. Sfortunatamente "La Presentazione della Croce" era molto simile ad un altro gruppo, già esistente: "L'Imposizione della Croce" e, pertanto, il proprietario decise di modificare totalmente il Mistero, rimandandolo dallo stesso maestro cartapestaio e ritirando il nuovo "santo": La Condanna (cfr. La Condanna)







La Tunica tirata a sorte




 
Realizzato negli anni '50, venne ceduto. Fu sostituito nella Processione dei misteri da un nuovo soggetto dello stesso tipo solo nel 1989, ad opera della famiglia Caringella. (cfr. La Tunica tirata a sorte).



Gesù innanzi a Caifa









Parziali modifiche al Mistero furono commisionate dal proprietario. Si può notare la sostituzione del copricapo di Caifa, le differenti colorazioni del suo manto e dello scranno del Sinedrio e la differente postura delle braccia di Gesù.





La Coronazione di Spine


Si tratta di un bellissimo Mistero, opera del Maestro Salvatore Bruno, realizzato a Lecce negli anni '30 del Novecento e di proprietà della famiglia Lucente-Colangiuli. Ereditato dalla zia di Domenica Lucente, Nicolina Guerra alla quale va fatta risalire la commissione del Mistero. Dal 2006, a causa della malferma salute della proprietaria, il Mistero non uscì più in processione. Fu sostituito nel 2017 da un nuovo soggetto dello stesso tipo realizzato a Poggiardo (Le), dal Maestro Roberto Martella, per devozione della famiglia Cardascia (cfr. La Coronazione di spine).
E' esistito dello stesso soggetto un altro Mistero, precedente a questo della famiglia Lucente-Colangiuli, oggi distrutto, appartenente alla famiglia D'Aloja.
Era un'opera ottocentesca di ignoto artista; fu eseguita su commissione della famiglia D'Aloja, la quale, per tradizione, la attribuisce alla volontà del sacerdote don Francesco (1820-1906), canonico della Cattedrale di Bari. Il Mistero rimase distrutto agli inizi degli anni '30, per un incidente avvenuto nel locale dove era conservata la statua, nella Villa in via Bari.
Una domestica lasciò inavvertitamente entrare nella stanza il cane di compagnia che, rimastovi chiuso per due giorni, infuriò contro il Mistero, danneggiandolo irreparabilmente.
 

Nessun commento:

Posta un commento