giovedì 31 gennaio 2013

La Tunica tirata a sorte

La Tunica tirata a sorte

Mistero n° 34



Proprietario: Giuseppe Caringella (1959).
Manufatto: Realizzato a Lecce nel 1989 dal Maestro Rocco Zappatore. Restaurato dal Maestro Santino Merico nel 2008.
Motivo della realizzazione: Devozione.

Gruppo: E' il primo gruppo statuario con Gesù crocifisso; ai piedi della croce due soldati tirano a sorte, con i dadi, la preziosa tunica del Cristo, tessuta senza cuciture, che un terzo soldato romano regge con un braccio. Sui bastoni o forcelle (sui quali si appoggia il Mistero) vengono appesi dei flagelli metallici.

Portatori: Sei, tre  davanti e tre dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.

Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur scuro, velo nero sul capo, con guanti neri. Nella mano libera reggono delle candele.

Figuranti davanti al gruppo: Assenti.
Riferimenti Evangelici: Vangelo di Matteo 27, 35-37; Vangelo di Marco 15, 24-26; Vangelo di Luca 23, 34; Vangelo di Giovanni 19, 23-24.
 
Gv 19, 23-24
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d`un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:

"Si son divise tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte."


E i soldati fecero proprio così.



Approfondimenti:
Terminato il macabro inchiodamento, i soldati passarono a sollevare la Croce, con funi e tiranti, per poi lasciare che la forza di gravità facesse il resto così da far conficcare la Croce nella fossa precedentemente scavata. I chiodi nelle mani avevano lacerato il nervo mediano, ma non reciso. Ciò comportava un dolore lancinante, perché ad ogni micromovimento il nervo teso e lacerato vibrava come una corda di violino. Il pollice istintivamente si ritrasse verso il palmo. Gesù però inspirò profondamente e chiese perdono al Padre per i suoi crocifissori. L'exactor mortis compiva la prima scelta sui capi del condannato, lasciando il resto al drappello di soldati. Se ci si riferisce ai vangeli è facilmente intuibile che i soldati presso la croce di Gesù erano almeno quattro (presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato). Se escludiamo l'exactor mortis, restano tre soldati che però, valutando la buona fattura della tunica (si crede tessuta dalla Madre di Gesù), decisero di giocare con i dadi, lasciando alla sorte l'ingrato compito di scegliere a chi sarebbe poi andata in premio. Diverse leggende poi la vogliono in Europa. Attualmente a Treviri, in Germania, si conserva nel Duomo, una reliquia che è creduta come la vera Tunica.

La Tunica venerata a Treviri

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