Il rinnegamento di Pietro
Mistero n° 9
Proprietario:
Fam. Laricchia, ricevuto in dono da Rocco Leuzzi (1923), che lo ottenne in
affidamento nel 1962 dalla Chiesa Matrice di San Rocco, alla quale, a sua volta,
il Mistero era pervenuto dalla famiglia De Bellis.
Manufatto:
Uno dei Misteri più antichi, risalente alla metà dell'Ottocento,
probabile opera del Maestro Antonio Maccagnani (attribuzione stilistica); è restaurato a
Bari nel 1965 dal Maestro Salvatore Bruno.
Motivo della realizzazione:
Devozione.
Gruppo:
San Pietro, con gli occhi rivolto al
Cielo, sembra quasi chiedere perdono per aver rinnegato per ben tre volte il
Signore. Nella mano destra tiene strette le chiavi del Paradiso, così come
profetizzò Gesù stesso in
Mt 16,13-19 ("Tu sei Pietro e su questa
pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro
di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla
terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà
sciolto nei cieli"). Sulla sinistra un gallo imbalsamato (lo stesso del
Vangelo, che cantò due volte dopo il rinnegamento di Pietro) completa la scena.
Portatori: Quattro,
due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia
bianca e cravatta nera.
Ragazze al pizzo:
Assenti.
Riferimenti Evangelici:
Vangelo di Matteo 26, 69-75, Vangelo di Marco 14, 66-72, Vangelo
di Luca 22, 54-62, Vangelo di Giovanni 18, 15-18 e 25-27.
Lc 22,54-62
Dopo averlo preso, lo
condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo
seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si
erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto
presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». Ma
egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse:
«Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». Passata circa
un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un
Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante,
mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò
Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima
che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito, pianse
amaramente.
Approfondimenti
San Pietro, Apostolo e Vicario di
Cristo, ovvero primo Vescovo e Papa di Roma. Fu il primo a riconoscere la
Divinità di Gesù, fu il primo a riconoscerlo come Cristo. Ma la notte dei
Giovedì Santo fu stracolma di strani avvenimenti. Prima la lavanda dei piedi di
Gesù, poi il pane e il vino che sono il suo Corpo e il suo Sangue, Giuda che
tradisce il suo Maestro, il Figlio di Dio che si lascia arrestare. Probabilmente
Pietro inizia ad avere tanti dubbi e tante paure. E se non fosse vero che Gesù è
il Figlio di Dio? Perchè farsi trascinare via in quel modo? Io gli sono stato
sempre accanto. Se condanneranno lui anch'io potrei subire la stessa sorte?
Mentre gli altri discepoli
scappano via spaventati, alcuni persino nella vicina Betania, solo Pietro e
Giovanni seguono da lontano Cristo. Entrano nel cortile interno del Tempio, ma
poi si dividono. Giovanni probabilmente va ad avvisare la Madre di Gesù, Pietro
resta in attesa e si scalda al fuoco con gli altri inservienti. Ed ecco che non
appena i servi del sommo sacerdote lo riconoscono, lui nega. Nega di conoscere "quell'uomo",
nega di essere un suo discepolo, nega. La paura prende il sopravvento su di lui.
Persino il discepolo più fidato di Gesù lo abbandona quella notte. Subito dopo
il gallo canta. Pietro si ricorda le parole del Maestro e non può far a meno di
piangere, di pentirsi, di considerarsi indegno. Sotto certi aspetti è lo stesso
tradimento di Giuda, ma mentre Giuda non ha saputo riconoscere l'amore di Dio,
così grande da poter perdonare qualsiasi cosa, Pietro sa perfettamente che il
Signore potrà perdonarlo. Come infatti avviene dopo la Resurrezione, quando Gesù
chiese (in Gv 21, 15-19) per tre volte a Pietro "Mi ami tu più di costoro?",
Pietro risponde "Certo Signore, tu sai che ti amo" e Gesù gli raccomanda "Pasci
le mie pecorelle". Gesù, in effetti, conferisce a Pietro il primato promesso in
Mt 16, 17-19, dopo che il discepolo ha riparato al triplice rinnegamento durante
la Passione con una triplice profferta d'amore. Pietro è il pastore vicario di
Cristo Pastore.
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