L'Apostolo Giovanni
Mistero n° 36
Proprietario: Eredi di Giovanni De Filippis, Maria Stella (1949), Maria Rachele
(1970) ed Anna De Filippis (1976). Ereditato dal padre di Giovanni, Rocco De
Filippis, il quale ricevette il Mistero da suo padre, Michele, nel 1949; nello
stesso anno nacque il figlio al quale diede il nome dell'Apostolo.
Manufatto: Uno dei Misteri più antichi, risalente agli inizi del Novecento,
opera probabilmente del Maestro Antonio Maccagnani (attribuzione stilistica); è stato
restaurato nel 1959 da Andrea Cimmarusti di Valenzano, sostituendo la base ed
eliminando i ceri, mentre nel 1987 è stato ridipinto dal Maestro Tonio Specchia.
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Giovanni fu, insieme al fratello Giacomo, uno dei primi
discepoli di Gesù, l'unico a non abbandonarlo durante tutta la Passione, al
culmine della quale Gesù stesso gli affidò sua Madre.
Portatori: Quattro, due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.
Portatori: Quattro, due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.
Ragazze al pizzo: Assenti.
Figuranti davanti al gruppo: Assenti.
Riferimenti Evangelici: Vangelo di Giovanni 19, 25-27.
Gv 19, 25-27
Stavano presso la croce di Gesù
sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo
che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".
Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento
il discepolo la prese nella sua casa.
Approfondimenti:
Pietro, al quale Gesù aveva scelto di affidare le chiavi del
regno, può benissimo aver preso la deliberata decisione di non salire sul
Golgotha e inviare Giovanni in sua vece. Una scelta che non accentuava la
posizione di Pietro né sminuiva il ruolo di Giovanni. Dei Dodici, San Giovanni,
fu il solo che continuò a mostrarsi degno dell'invito originario: "Seguitemi!".L’antica tradizione ecclesiastica afferma che il quarto vangelo fu scritto dall’apostolo Giovanni, il prediletto di Cristo, quando aveva raggiunto l’estrema vecchiaia nella comunità cristiana di Efeso, metropoli dell’Asia Minore. Il vangelo fu scritto verso l’anno 100 e il più antico manoscritto che ce lo tramanda è del 150, al massimo del 200. Nonostante le caratteristiche che evidentemente distanziano questo vangelo dai primi tre, Giovanni intende scrivere, come i suo predecessori, un vangelo: lo provano l’identità del quadro generale e dei fatti fondamentali, le non rare indicazioni cronologiche – a volte essenziali.
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Fino agli anni '40 il Mistero era preceduto da portatori di grossi ceri e, fino agli anni '60, da una bambina vestita da Madonna che recitava un dialogo con il discepolo prediletto da Gesù.
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