Il Centurione Longino
Mistero n° 41
Manufatto: Uno dei Misteri più antichi, risalente a fine Ottocento - inizi
Novecento, probabilmente opera del Maestro Nicola Depandis (attribuzione stilistica). E'
l'unica statua equestre presente in processione.
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Il Centurione Longino, in sella al suo cavallo, nell'atto di
trafiggere il costato di Cristo con la sua lancia. Dopo aver vissuto gli ultimi
minuti di vita del Crocifisso, si pente e, glorificando Dio, è il primo a
riconoscere l'innocenza e la divinità di Gesù.
Portatori: Quattro, due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.
Portatori: Quattro, due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.
Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur scuro, guanti neri e velo nero sul capo.
Nella mano libera reggono delle candele.
Figuranti davanti al gruppo: Assenti.
Riferimenti Evangelici: Vangelo di Matteo 27, 54; Vangelo di Marco 15, 39; Vangelo
di Luca 23, 47; Vangelo
di Giovanni 19, 32-34.
Mt, 27, 54
Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito
il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e
dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Approfondimenti:
Non appena Gesù spirò, un enorme terremoto sconvolse la terra circostante, il velo del Tempio si squarciò nel mezzo, i presenti sul Golgotha si sconvolsero e iniziarono a delirare, impauriti. Gli altri due ladroni però non erano ancora morti, pertanto, per accelerare la fine, si provocava la morte col crurifragium, cioè la rottura delle gambe (di solito spezzavano le ginocchia con dei bastoni o delle mazze), che privava il condannato d’ogni punto d’appoggio con conseguente soffocamento per l'iperestensione della cassa toracica (velocizzando la morte per asfissia e arresto cardorespiratorio).
Ma Gesù era morto. Il Centurione, pertanto, non spezzò nessun osso al Cristo, ma rimosse la spugna dalla punta e si decise per il tradizionale colpo di grazia che, in casi normali, provocava la morte istantanea del condannato. In questa occasione fu utilizzato per essere certi della morte di Gesù.
Una statua di san Longino è presente nella basilica di San Pietro in Vaticano, scolpita da Gian Lorenzo Bernini. La Lancia di Longino svolge un ruolo importante nella mitologia del Graal e, di conseguenza, nel ciclo arturiano, in cui viene identificata, tra l'altro, con l'arma che ha ferito anche il Re Pescatore.
Non appena Gesù spirò, un enorme terremoto sconvolse la terra circostante, il velo del Tempio si squarciò nel mezzo, i presenti sul Golgotha si sconvolsero e iniziarono a delirare, impauriti. Gli altri due ladroni però non erano ancora morti, pertanto, per accelerare la fine, si provocava la morte col crurifragium, cioè la rottura delle gambe (di solito spezzavano le ginocchia con dei bastoni o delle mazze), che privava il condannato d’ogni punto d’appoggio con conseguente soffocamento per l'iperestensione della cassa toracica (velocizzando la morte per asfissia e arresto cardorespiratorio).
Ma Gesù era morto. Il Centurione, pertanto, non spezzò nessun osso al Cristo, ma rimosse la spugna dalla punta e si decise per il tradizionale colpo di grazia che, in casi normali, provocava la morte istantanea del condannato. In questa occasione fu utilizzato per essere certi della morte di Gesù.
Una statua di san Longino è presente nella basilica di San Pietro in Vaticano, scolpita da Gian Lorenzo Bernini. La Lancia di Longino svolge un ruolo importante nella mitologia del Graal e, di conseguenza, nel ciclo arturiano, in cui viene identificata, tra l'altro, con l'arma che ha ferito anche il Re Pescatore.
Nessun commento:
Posta un commento