domenica 3 febbraio 2013

La Processione dei Misteri: Simboli

La Processione dei Misteri: Simboli


I Misteri

Ottime realizzazioni in cartapesta che raffigurano i momenti della Passione e Morte di Gesù Cristo. Durante l'anno sono riposti in armadi e vetrine nelle case dei proprietari, che ne curano la conservazione.
 
Le Basi

Supporti in legno sui quali vengono sistemati i Misteri. Di pregevole fattura gli intagli e le decorazioni. Sono provviste di incavi per permettere alle stanghe di essere inserite. In alcuni casi le mazze vengono inserite in appositi passanti, avvitati sotto la base stessa. I Misteri vengono avvitati alla base con bulloni e dadi. Spesso le basi sono provviste di candelieri ed impianti elettrici utilizzati durante i pochi anni in cui la Processione avveniva nelle ore postmeridiane.
 
Le Sdanghe o Mazze

Vengono inserite nelle basi o sotto di esse. Sono quadrate centralmente, mentre alle estremità terminano con forma tondeggiante, per permettere ai portatori di caricarle sulle spalle. Vengono avvitate alla base e, per far spessore, vengono inseriti dei cunei di legno per evitare che le stesse scivolino via durante la processione.
 
I Bastoni o Forcelle

Sono utilizzati durante le soste della processione. Sui bastoni vengono appoggiati i Misteri. Le stanghe vanno ad inserirsi negli incavi dei bastoni (solitamente a U, donde il nome "forcelle"). Ai piedi sono provvisti di gommini antiscivolo. A differenza di altri contesti processionali, i bastoni a Valenzano sono portati dai portatori stessi e vengono battuti, a cadenze ritmate, per dare il passo durante la processione. I Misteri che sono provvisti di flagelli metallici, li appendono ai bastoni.
 
I Cavalletti

I cavalletti, in legno o metallo, vengono utilizzati durante il raduno dei Misteri in Corso Aldo Moro. Sono sistemati simmetricamente ai due lati delle basi e il Mistero viene appoggiato su di essi. Compaiono esclusivamente per la sosta del raduno pre e post processione.
 
Il Panno o Tovaglia

Solitamente di velluto, il panno (chiamato anche tovaglia) ha la stessa area della base e si allunga di una trentina di centimetri. E' agganciato sotto la base e su di esso solitamente sono presenti raffigurazioni sacre. Oltre che per abbellire il gruppo stesso probabilmente l'utilità del panno è da attribuirsi anche al nascondere eventuali porta-batterie e telai sistemati sotto la base.
 
Il Pizzo

Il pizzo è un cordone che è legato ad appositi ganci, sistemati sulla base. Le famose ragazze al pizzo reggono il suddetto cordone durante l'arco della processione.
 
I Fiori

Simbolo di bellezza, di eleganza e di cordoglio, i fiori adornano le basi e sono sistemati durante il pomeriggio del Giovedì Santo. I vasi e sottovasi sono agganciati alla base.
 
Gli Stendardi

Dietro la bassa musica, un tempo, si portava un labaro di velluto nero, su cui erano rappresentati, con fili d'oro, i vari attrezzi o arnesi di cui si servivano i soldati per crocifiggere Gesù. Esso apparteneva al proprietario del Calvario.
 
Il Crocifisso delle Missioni

Sfilato l'ultimo Mistero in cartapesta, l'Esaltazione della Croce, la processione entra nella sua parte che, seppur finale, costituisce per molti versi il cuore di essa. All'attenzione dei presenti è mostrato un ordinatissimo susseguirsi di simboli, nei quali la materia del legno diventa prima Crocifisso, poi Croce ed, infine, Madre del Dolore.

Il Crocifisso è un'opera lignea di una rinomata bottega d'arte di Ortisei (Bolzano), commissionata dalla famiglia De Florio nel 1977, in suffragio e per volontà di Francesco De Florio (1910-1976). Donato da questi alla Chiesa Matrice di San Rocco, nelle mani dell'allora parroco don Domenico Labellarte, il Crocifisso è portato in processione da un sacerdote o da un laico, frequentemente il Sindaco, indossato grazie ad una imbracatura che reca sul davanti la tasca per l'inserimento della base della croce. La stessa famiglia provvede a far precedere il Crocifisso da artistiche composizioni floreali, portate da ragazzi. Esso, inoltre, essendo smontabile in più pezzi e provvisto di custodia, ha seguito, per quasi un ventennio, don Domenico Labellarte, fondatore dell'Opera "...al servizio della Divina Misericordia", nei suoi frequenti viaggi pastorali per il mondo: donde il nome di "Crocifisso delle Missioni".
 
Il Baldacchino

Il termine baldacchino deriverebbe da "baldacco", nome occidentalizzato di Bagdad, la città da cui nel passato venivano importate stoffe di seta, di broccato.

Il baldacchino (o paliotto) è una copertura mobile a forma di padiglione, retta da otto aste (quattro per ogni lato), sotto la quale l'arciprete porta il Sacro Legno della Croce. E' stato reintrodotto nella Processione dei Misteri del 2012. Precedentemente si usava l'ombrellino processionale della Confraternita di San Rocco. Serve per coprire la zona sacra, in segno di rispetto.
 
Il Sacro Legno della Croce

Sfilato il Crocifisso delle Missioni, segue il Sacro Legno della Croce.

Reliquiario di ottone dorato, recante schegge della Santissima Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, sigillate tra il 1973 ed il 1977 dall'arcivescovo di Bari, monsignor Anastasio Ballestrero. Il reliquiario appartiene alla chiesa Matrice di San Rocco, ivi attestato fin dal 1858, quando era di legno dorato. Precedendo immediatamente la statua dell'Addolorata, il parroco della chiesa Matrice lo ostende in processione sotto un ombrello cerimoniale, incensato e scordato da sacerdoti.
 
La grande Croce

E' una Croce lignea con luminarie che viene collocata accanto alla Chiesa Matrice il Giovedì Santo, nel pomeriggio. Resterà accesa tutta la notte del Giovedì Santo e sarà esposta fino alla Domenica di Pasqua, quando cederà il posto al quadro del Cristo Risorto.

La grande Croce ha preso il posto di un drappo nero con una croce illuminata, che veniva affissa fino a poco tempo fa, durante gli stessi giorni.
 
L'Omelia

Terminata la processione, verso le ore 15:30 - 16:00, il Parroco dal balcone della Canonica inizia una breve omelia sulla Passione di Gesù, al termine della quale chiama l'Addolorata per inserirle il Crocifisso tra le braccia. Conclusa l'omelia il Parroco si reca in Chiesa dove ha inizio la Liturgia "in Morte Domini".
 
Il Crocifisso dell'Addolorata

E' un crocifisso ligneo, utilizzato solo il Venerdì Santo, durante l'omelia al termine della processione. Ultimata l'omelia, i portatori dell'Addolorata sollevano la statua della Madonna, con le mani, fino al balcone dal quale il Parroco tiene la predica. Quest'ultimo, infine, benedice i fedeli radunatisi nel Corso e inserisce il Crocifisso tra le braccia dell'Addolorata. E' uno dei momenti più commoventi dell'intero Venerdì Santo. Trafugato nel 2007, è stato sostituito da uno nuovo, ad opera dello scultore Francesco Narracci di Conversano.


 
'U Chemblemende

Forma dialettale de "il complimento". Consiste in un piccolo ricevimento che si offre ai portatori, giunti al mattino presto del Venerdì Santo, nelle case dei proprietari dei Misteri. I proprietari offrono loro la colazione composta da piccoli dolcetti, caffè e\o liquori. Anche i musicisti delle bande ne usufruiscono. Il cibo è un mezzo mediante il quale è possibile socializzare e sentirsi parte integrante di una famiglia. 



Il Pranzo

Terminata la processione, il proprietario del Mistero offre un pranzo ai portatori, alle ragazze che vanno al pizzo, agli accompagnatori (ognuno dei quali ha una funzione), ai parenti e agli amici più cari. E' un pranzo lungo, che sembra non debba finire mai. Il padrone di casa sta fuori per tutta la giornata, il giorno precedente, per rifornirsi di quanto occorre per fare un gran pranzo: cozze, pesce, verdure, frutta fresca e secca, ecc.

Le famiglie benestanti ora vanno al ristorante, sia perché a casa non hanno posto, sia perché le donne non ce la fanno a preparare un pranzo di tale portata, o sia perché le donne non vogliono mettere la casa a soqquadro. A dire il vero, gli invitati preferiscono il pranzo preparato a casa, che è più saporito e più genuino rispetto a quello consumato in un ristorante.

Non si mangia carne. Tutto è a base di pesce, come avviene quando si offre il "consolo" ai parenti del morto; pesce preparato in modo diverso. La padrona di casa non ce la fa da sola a preparare il pranzo a tante persone, perciò si fa aiutare dalle parenti e dalle vicine di casa. Incomincia dalle prime ore del mattino. I portatori per tutto l'anno ricordano questo pranzo abbondante e piacevole. Verso sera, dopo aver mangiato la frutta secca e aver bevuto un altro e ultimo bicchiere di vino buono e generoso, ritornano a casa e vanno a letto presto. Le donne rimangono ancora a lungo in cucina per pulire le stoviglie e sistemare.

I portatori dei Miseri che appartengono alle chiese, quando si ritira la processione, vanno a casa. Non viene offerto loro alcun pranzo: solo, e non sempre, qualche tarallo all'anice con un bicchiere di vino.

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