La Somministrazione dell'Aceto
Mistero n° 39
Manufatto: Realizzato nel 1994 dal Maestro Romeo Bovelacci di Bitritto (Ba).
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Nel gruppo statuario un soldato romano accosta alla bocca di Gesù
crocifisso una spugna imbevuta di aceto in cima ad una canna, mentre un giudeo
porge un vaso con il liquido.
Portatori: Sei, tre davanti e tre dietro, in abito scuro, camicia bianca e papillon nero.
Portatori: Sei, tre davanti e tre dietro, in abito scuro, camicia bianca e papillon nero.
Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur scuro, guanti neri e velo nero sul capo.
Nella mano libera reggono gli stessi fiori utilizzati per addobbare il Mistero.
Figuranti davanti al gruppo: Assenti.
Riferimenti Evangelici: Vangelo di Matteo 27, 45-48; Vangelo di Marco 15, 33-36; Vangelo
di Luca 23, 36-37; Vangelo
di Giovanni 19, 28-29.
Lc, 23, 36
Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce".
Gv 19, 28-29
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era
stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete".
Vi era lì un vaso pieno d`aceto; posero perciò una spugna
imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.Lc, 23, 36
Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce".
Approfondimenti:
La disidratazione causata dall'abbondante perdita di sangue e dall'arsura delle prime ore pomeridiane, si aggiunge alle altre sofferenze. Gesù, facendo leva sui chiodi dei piedi, si sollevò per permettere di inspirare meglio e di poter dire "ho sete". Le Sacre Scritture avevano annunciato in anticipo: "Mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi" (Salmo 69:21). Non aveva solo sete di acqua, aveva sete di portare a termine la missione affidataGli. Ha, ancora oggi, sete del nostro amore. Uno dei soldati inzuppò una spugna nella ciotola che conteneva la posca. La posca era una bevanda in uso nell'antica Roma che, per via della sua economicità, era dffusa presso il popolo ed i legionari. La si ricavava miscelando acqua e aceto, ottenendo così una bevanda dissetante, leggermente acida e dalle proprietà disinfettanti. Gesù accostò le labbra alla spugna, permettendo così all'aceto di inumidirgli la lingua. Stava avvertendo che mancava ormai poco alla fine, i suoi movimenti erano poco più che contrazioni e doveva pronunciare le sue ultime parole.
La disidratazione causata dall'abbondante perdita di sangue e dall'arsura delle prime ore pomeridiane, si aggiunge alle altre sofferenze. Gesù, facendo leva sui chiodi dei piedi, si sollevò per permettere di inspirare meglio e di poter dire "ho sete". Le Sacre Scritture avevano annunciato in anticipo: "Mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi" (Salmo 69:21). Non aveva solo sete di acqua, aveva sete di portare a termine la missione affidataGli. Ha, ancora oggi, sete del nostro amore. Uno dei soldati inzuppò una spugna nella ciotola che conteneva la posca. La posca era una bevanda in uso nell'antica Roma che, per via della sua economicità, era dffusa presso il popolo ed i legionari. La si ricavava miscelando acqua e aceto, ottenendo così una bevanda dissetante, leggermente acida e dalle proprietà disinfettanti. Gesù accostò le labbra alla spugna, permettendo così all'aceto di inumidirgli la lingua. Stava avvertendo che mancava ormai poco alla fine, i suoi movimenti erano poco più che contrazioni e doveva pronunciare le sue ultime parole.
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